Referente Animatore digitale

E' un docente di ruolo individuato dall’Istituzione scolastica che affianca il DS e il DSGA nella progettazione e realizzazione dei progetti di innovazione

Cosa fa

Il PNSD e i diversi decreti stabiliscono i compiti di queste figure all’interno della scuola per una durata triennale, salvo eventuali proroghe.Tra i compiti c’è sicuramente conoscere il Piano Nazionale Scuola Digitale e sviluppare progetti relativi alle sue azioni da inserire nel PTOF, su 3 ambiti: formazione interna, coinvolgimento della comunità scolastica, creazione di soluzioni innovative.

I tre punti focali del suo lavoro, secondo il DD n. 50 del 2015, sono:

  • la Formazione interna: stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD attraverso l’organizzazione di corsi on line o in presenza, come formatore o come organizzatore della formazione, favorendo la partecipazione della comunità scolastica sia ai laboratori interni alla scuola che a quelli organizzati dagli snodi formativi e dagli ambiti;
  • il Coinvolgimento della comunità scolastica: “favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa”;
  • la Creazione di soluzioni innovative: “individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre figure”.

L’AD dovrebbe coordinarsi con le funzioni strumentali della scuola, con gli animatori del territorio e con gli esperti esterni per contribuire alla realizzazione degli obiettivi previsti.

Tra i suoi compiti le fonti parlano di “trasferire le competenze e diffondere le buone pratiche; rendere le scuole autonome nella gestione delle tecnologie; ridurre i costi di manutenzione dei laboratori; favorire condizioni per una replica delle esperienze dalla classe alla scuola”.

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